I ceci (Cicer arietinum) sono i semi di una pianta erbacea annuale della famiglia delle Leguminose, originaria del Medio Oriente che si è poi diffusa in India e in Cina.
La pianta dei ceci può raggiungere il metro di altezza e si presenta come un fusto erbaceo con lunghi baccelli che contengono ciascuno fino a 4 semi di colore giallo paglierino, i ceci, di forma tondeggiante e consistenza dura; ha foglie formate a loro volta da foglioline e frutti (baccelli) che si aprono in senso longitudinale secondo due linee.
Le radici della pianta dei ceci, possono penetrare nel terreno fino a 2 metri, e quindi la pianta può sopravvivere con pochissima acqua.
I ceci sono coltivati da tempo immemore in tutti i paesi del bacino mediterraneo. Il termine “arietinum” deriva dalla forma del seme che assomiglia in tutto alla testa di un ariete; infatti osservandolo si può notare persino la forma della corna. I ceci sono legumi di origine antichissima: al tempo degli Egiziani erano il pasto povero degli schiavi, mentre i romani adoravano cibarsene friggendoli nell’olio d’oliva.
I ceci sono i legumi più coltivati nel globo, e occupano il terzo posto tra le leguminose più consumate (l’India è il maggior consumatore); anche in Italia vengono coltivati un po’ in tutte le regioni, con prevalenza al centro (Toscana, Umbria,Lazio) e al sud (Sicilia, Puglia), ma non in grandissime quantità; infatti la ridotta produttività rende antieconomica la coltura, che è stata sostituita, ormai da moltissimo tempo, da piselli e fagioli.
I baccelli dei ceci vengono raccolti in giugno/luglio quando sono secchi.
Di ceci se ne distinguono principalmente due varietà:
• mediterranea, più grande e tendente al giallo
• orientale, più piccola e rossastra.
Diversamente dagli altri legumi, i ceci vengono consumati esclusivamente seccati e hanno un alto valore energetico, un buon contenuto proteico e pochi grassi.
Tra i legumi, i ceci sono fra i più ricchi di calorie: contengono il 6% di grassi, mentre i fagioli, le lenticchie e i piselli ne possiedono solo al massimo il 2%.
Come per quasi tutti i legumi, i carboidrati contenuti sono molto elevati (circa 55%), mentre le proteine ammontano mediamente ad un 20%; sono ricchi di fosforo e di potassio e contengono una discreta percentuale di acido linoleico e quindi possono essere considerati discrete fonti di grassi essenziali.
Sono molto ricchi di amido e contengono anche buone quantità di sali minerali, fibre e vitamina A e C, oltre alle saponine, sostanze che aiutano l'organismo a eliminare il colesterolo dall'intestino. A causa della quantità di cellulosa in essi contenuta, vanno consumati con moderazione da chi soffre di coliti.